Biografia

BIOGRAFIA 

Liliana Scocco Cilla è nata l’ 11 febbraio 1945 a Pola, nell’Istria italiana, da dove, all’età di undici anni, si è trasferita in Italia, approdando a Ravenna, dove vive ed opera tutt’ora.Questa esperienza ne ha segnato la sensibilità che riversa nei suoi lavori, ricchi di tonalità, di sfumature e di una inconfondibile profondità.Con una pluridecennale pratica pittorica che ha raggiunto livelli eccelsi.Unica è la tecnica usata dall’artista che dipinge direttamente sulla tela, senza disegno preparatorio, formando con le mani le sue opere senza l’uso del pennello, proprio per il bisogno di sentire il colore e l’opera in un contatto diretto tra forma e spirito.Istinto, colore, forme: per Liliana Scocco Cilla sono i temi determinanti della sua personalissima interpretazione dell’arte pittorica che ne hanno fatto la caposcuola del “DIGITISMO”, ovvero l’arte di dipingere con le dita direttamente sulla tela.Le sono stati attribuiti riconoscimenti da tutto il mondo artistico compresa la dedica “Omaggio a Liliana Scocco Cilla” attribuitale da vari artisti.


 LA VELA E’ IL MIO SEGNO

Frequentavo la scuola media a Marina di Ravenna, avevo circa 14 anni, ricordo che su un normale foglio da disegno Fabriano col solo colore tirai fuori un vulcano, il fumo che si raccoglieva in una nuvola densa, un poco scomposta, e tutt’attorno il mare, un grande mare.Mi affascina la natura, mi faccio prendere, negli spazi della natura mi perdo, vivo con essa un rapporto affascinante, vivificante. La natura ha in sé tutta la poesia del mondo, la natura invoglia a vivere, mi è difficile altrimenti gestire tutte le contraddizioni di noi esseri umani.Gli spazi aperti, i cieli e le distese marine, sono due elementi naturali in cui riesco a liberarmi, a ritrovare la mia libertà. In essi infatti posso spaziare, andare oltre, abbattere i confini di un mondo sensibile spesso tormentato. Le mie vele sono spinte da questo desiderio di andare oltre. La vela, in un certo senso, è il mio segno! Eppure non si può prescindere dalla vita, che si ripropone con i suoi dolori, i suoi tormenti, la vita fa parte di questa immensa natura che amo rappresentare nelle mie tele. Ma non voglio trasmettere dolore. Vorrei al contrario offrire qualche spicciolo di felicità.Per me dipingere è dare sfogo ai miei desideri, è un’esigenza di buttar colore, che poi addomestico con la punta delle dita, lo muovo, lo trascino, lo raggrumo. A quel punto il colore si fa forma, l’idea che poteva sembrare assente emerge. Capita a volte che mi fermi a pensare, è inevitabile, mi passa davanti agli occhi la tragedia umana, eppure so che non bisogna farsi travolgere. Anche la fede ha un ruolo il ciò che esprimo, la fede è apertura, e l’artista credo debba interpretare questa apertura, questa disponibilità a capire e a guardare la realtà con disponibilità d’animo.

A chi mi chiede cosa sia per me l’arte rispondo che l’arte è amore, l’amore è vita, l’arte è vita.

(dall’intervista all’artista di Vittoriani….)

“Dicono che è certa solo la storia,

di altre certezze non se ne parla.

Oggi incontrerò il sole

che va e viene regolarmente.

Non gli chiederò la sua storia”.

Virgilio Guidi


 

 

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